Come per qualsiasi altro intervento, anche quello alla cataratta prevede che il medico oculista esegua una serie di esami funzionali, di test e di indagini strumentali per verificarne la fattibilità. Questa analisi prevede:
- esame dell’acutezza visiva: si analizza la capacità dell’occhio di mettere a fuoco gli oggetti (un occhio sano presenta acutezza di 10/10).
- Ricerca dell’occhio dominante: si valuta quale tra i due occhi viene maggiormente usato per inquadrare meglio gli oggetti.
- Esame bio-microscopico con lampada a fessuraper: analizza l’anatomia dell’occhio grazie alla produzione di una sua immagine ingrandita e l’entità della cataratta.
- Esame del fundus-oculis: si tratta di un esame che valuta la salute della retina e del nervo ottico.
- Tonometria: permette di misurare la pressione dell’occhio che, se troppo alta, può essere molto pericolosa.
- Conta delle cellule dell’endotelio corneale: valuta, nel caso si ponga il problema, il numero e la vitalità delle cellule della cornea.
- Valutazione della curvatura della cornea
- Misurazione biometrica: questa valutazione permette di analizzare nel modo più accurato possibile la lunghezza del bulbo oculare in modo da scegliere modello e potere ottico della lente che verrà inserita per sostituire il cristallino.