Maculopatia degenerativa: a rischio i soggetti over 50

12 luglio 2019
Maculopatia degenerativa: a rischio i soggetti over 50

La maculopatia degenerativa è una malattia particolarmente invalidante che colpisce la macula, ovvero la parte centrale della retina, provocando una progressiva ed irrecuperabile perdita della vista. 
Questa patologia si manifesta di frequente nelle persone anziane e può presentarsi in due differenti forme: umida o secca.
La maculopatia degenerativa “umida” (10-15% dei casi) è dovuta alla formazione di neo vasi nella retina che sanguinano spontaneamente, mentre la maculopatia degenerativa “secca” (85-90% dei casi) consiste nell’assottigliamento della retina centrale che, non venendo nutrita dai capillari, si atrofizza causando una cicatrice nella macula.
Questa patologia si manifesta attraverso sintomi come:

  • Distorsione delle immagini nella parte centrale del campo visivo
  • Difficoltà nella lettura e nella vista da vicino
  • Perdita di nitidezza delle immagini

La visione d’insieme risulta quindi compromessa, per questo viene considerata una patologia fortemente invalidante.

 

Quali sono le cause?
La maculopatia degenerativa è una patologia che può comparire con l’avanzare dell’età, dopo i 50-55 anni; altri fattori collegati possono essere:

  • ipertensione
  • obesità
  • fumo 
  • familiarità: le persone che in famiglia hanno avuto casi di maculopatia è fondamentale si rechino dall’oculista almeno una volta l’anno dopo i 50 anni. Solo in questo modo è possibile iniziare per tempo una terapia adeguata.

La patologia viene, infatti, diagnosticata mediante visita oculistica durante la quale lo specialista esegue alcuni esami specifici con l’obiettivo di analizzare le condizioni del fondo oculare. In particolare, vengono svolti:

  • OCT (tomografia ottica): per ottenere scansioni della retina e della cornea 
  • Angiografia retinica: per ottenere una fotografia della retina

 

Come trattare la maculopatia degenerativa?
Il trattamento varia a seconda della forma “umida” o “secca” con la quale la patologia si presenta; per quanto riguarda la forma “umida” la terapia prevede l’utilizzo di un laser per occludere i vasi formati in maniera anomala sotto la retina. Un’alternativa consiste nell’iniezione intravitreale di farmaci anti-VEGF, ovvero sostanze che riducono fino a bloccare la formazione dei vasi responsabili delle emorragie sottoretiniche.
Per quanto riguarda la forma “secca”, invece, non esiste ad oggi un trattamento in grado di curare la patologia, ma è possibile prevenirla o rallentarla attraverso la somministrazione di integratori alimentari con antiossidanti come vitamina C, vitamina E, zinco e betacarotene.

 

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