Cos’è l’Ambliopia e perché è importante intervenire precocemente

19 agosto 2019
Cos’è l’Ambliopia e perché è importante intervenire precocemente

L’Ambliopia è una patologia molto comune tipica dell’età infantile che colpisce circa il 4% della popolazione pediatrica. Consiste nella diminuzione della capacità visiva in uno dei due occhi del bambino, a causa del suo mancato sviluppo durante i primi anni di vita.
Alla nascita, infatti, la vista del neonato non è ancora completamente formata, affinché si possa sviluppare correttamente è necessario che l’apparato visivo riceva gli stimoli corretti (immagini chiare, focalizzate e provenienti da entrambi gli occhi), da inviare al cervello. Normalmente fattori come acuità visiva e sensibilità al contrasto si sviluppano durante i primi mesi di vita, ma raggiungono una completa maturazione intorno ai 4-6 anni di età.
Nel caso in cui il cervello, durante questo importante periodo, riceva gli stimoli adeguati solo da uno dei due occhi del paziente, progressivamente ignorerà le informazioni inviate dall’occhio malato, causandone, a lungo andare, una permanente perdita della vista.

Esistono diverse forme di ambliopia, classificate in base alla loro causa:

  • Ambliopia da difetto di refrazione: una delle forme più diffuse, è determinata da una differente refrazione tra i due occhi del bambino; quando le immagini restituite da un occhio risultano meno nitide rispetto a quelle inviate dall’altro, difficilmente verranno fuse in un’unica rappresentazione dal cervello. Per questo motivo, il cervello, sceglierà di basarsi solo sulle immagini migliori ignorando quelle provenienti dall’occhio malato
  • Ambliopia da strabismo: è causata dalla presenza di strabismo in uno dei due occhi, patologia che tende a ostacolare la ricezione delle immagini da inviare al cervello. In questo caso il paziente potrà mettere a fuoco gli oggetti solo attraverso l’occhio sano 
  • Ambliopia da privazione: è generata da patologie come la cataratta che offuscano la vista e impediscono all’occhio malato di visualizzare correttamente le immagini.

 

Come diagnosticare l’ambliopia?
È possibile diagnosticare l’ambliopia attraverso una visita oculistica durante la quale lo specialista effettua:

  • un controllo della motilità muscolare;
  • un esame della visione stereoscopica (percezione della profondità). 

Generalmente i bambini vanno sottoposti a un controllo intorno ai 3 o 4 anni di vita, periodo in cui è possibile intervenire per correggere eventuali anomalie refrattive grazie all’utilizzo di occhiali da vista.
Dal momento che l’ambliopia è una patologia asintomatica, difficilmente il bambino ne percepirà la presenza, per questo è importante rivolgersi a un oculista anche in assenza di disturbi alla vista.  In questo modo sarà possibile intervenire precocemente e permettere al paziente di recuperare una visione ottimale anche nell’occhio malato. 

 

Il trattamento per l’ambliopia
Il trattamento per la cura dell’ambliopia dipende prima di tutto da una diagnosi precoce, in quanto fondamentale per poter agire efficacemente sulla patologia; prevede:

  • l’utilizzo di occhiali da vista per correggere il difetto visivo alla base del problema 
  • la copertura dell’occhio sano per sollecitare l’attività dell’occhio “malato”. Bendare l’occhio sano, infatti, costringe il cervello a lavorare solo sulle immagini che riceve dall’occhio pigro, sollecitandone la funzione visiva.

Una volta recuperato il deficit visivo, è consigliato non abbandonare il bendaggio immediatamente, ma rimuoverlo in modo graduale, così da mantenere l’efficacia del trattamento e non rischiare di perdere i benefici acquisiti.

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